Rotture e Distacco della retina

L’occhio umano è organizzato come una macchina fotografica: la retina è l’equivalente della pellicola fotografica ed il cristallino corrisponde all’obiettivo,la retina è la sola struttura capace di catturare le immagini trasformandole in visione.
La retina in certi individui può presentare delle zone di fragilità, specie nella porzione periferica, i soggetti miopi sono notoriamente più a rischio.
A partire da queste zone fragili o degenerazioni la retina può rompersi, spesso in occasione di un distacco del vitreo,a questo stadio il paziente presenta sintomi come lampi luminosi (fosfeni),punti neri e dei filamenti mobili nel campo visivo. La maggior parte delle rotture di retina si possono trattare con il laser Argon che crea una cicatrice duratura prevenendo così il distacco di retina.
Il laser Argon può quindi essere usato su alcune degenerazioni per prevenire la formazione di rotture.
Qualora la rottura di retina non è percepita o trascurata dal paziente il liquido presente all’interno dell’occhio penetra all’interno della rottura scollando progressivamente la retina dalla periferia fino al centro.
Se il distacco di retina è iniziale o periferico solo il campo visivo sarà alterato se il distacco coinvolge la macula ci sarà una perdita totale della visione.
Il distacco di retina non operato provoca la perdita totale e definitiva della vista dell’occhio affetto, anche se al momento della visita la visione centrale (espressa in decimi) è conservata.L’obiettivo dell’intervento di distacco di retina consiste nell’impedire la cecità dell’occhio affetto.
Il risultato sperato dal chirurgo è di riattaccare la retina, ma perchè il risultato resti duraturo ci sono da considerare dei fattori esterni all’atto chirurgico come:durata e gravità del distacco, cicatrizzazione individuale, reazioni infiammatorie ed altro; pertanto nonostante un intervento sia ben riuscito solo l’85% circa dei pazienti guariranno definitivamente con un solo intervento ed il restante 15% andrà incontro a delle recidive che necessiteranno di ulteriori e talvolta ripetuti interventi.
Le recidive sono più frequenti nei primi 3 mesi dopo l’intervento pertanto è bene segnalare al proprio oculista qualunque sintomo visivo anomalo.
La cataratta rappresenta una complicanza frequente dell’intervento di distacco di retina, specie se durante l’intervento si renda necessario l’uso di prodotti come gas o olio di silicone.
La retina è costituita da tessuto nervoso,come ad esempio il cervello,e pertanto non può essere sostituita. Tutti danni provocati dal distacco di retina saranno quindi irreversibili ed il recupero visivo non sarà mai comleto anche se la retina è perfettamente riattaccata.
In tutti i casi bisognerà aspettare 1 anno prima di potere ottenere un risultato stabile e definitivo.
Gli occhiali non possono in alcun modo compensare i danni presenti sulla retina, ma possono solo mettere a fuoco le immagini, sarà poi lo stato della retina che determinerà la qualità della visione ( in decimi).
Le tecniche per operare un distacco sono due:
La prima si chiama vitrectomia, questa consiste nell’introdurre all’interno dell’occhio degli strumenti capaci di eseguire tutte le manovre necessarie per riattaccare la retina e consolidare il risultato.
Con la vitrectomia,che oggi si esegue con tecniche mini invasive ed anestesia locale, si ha un grande confort per il paziente, brevi tempi di recupero e pochi fastidi nel post operatorio,per questi motivi oggi viene privilegiata sulle altre tecniche dai più moderni centri di chirurgia vitreoretinica.
L’altra tecnica é l’indentazione sclerale, questa consiste nell’applicazione di una banda in materiale plastico all’esterno dell’occhio, lo scopo é che questa possa dall’esterno comprimere il bulbo oculare così da fare collabire i margini della rottura ai piani sottostanti.

È possibile contattare il Dr Randazzo in caso di rotture o distacco di retina al (+39) 3282135660.
 

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